IL SUONO
Il suonatore è un dilettante appassionato che viene espressamente addestrato a suonare a pieni polmoni e a passo di corsa. Egli deve essere udito da tutto il reparto che segue di corsa o di passo la Fanfara uniformandosi al suo ritmo. Il labbro sottoposto alla continua pressione e martellio del bocchino, non potrà mai essere perfettamente intonato e il suono crescerà o calerà sensibilmente, in conseguenza dello sforzo sopportato.
Altro fattore importante da tenere presente è che il Bersagliere della fanfara deve ritenere a memoria la sua musica. Non si possono applicare le parti allo strumento, così come fanno le bande per tre motivi: 1°)Per difficoltà di lettura dovuta alla corsa; 2°)Perchè deve tenere gli strumenti alti il più possibile (e cioè le campane rivolte al cielo); 3°)Per rispetto alla tradizione, che vuole la figura del trombettiere sempre in atteggiamento intrepido ed immediata la sua esecuzione.
Fin dai tempi di La Marmora, si è sempre detto che qualche stecca, cioè la nota presa male, nelle fanfare dei bersaglieri ci sta bene; si diceva fosse come una piuma che si agita per proprio conto nello svolazzare del piumetto. Questo per spronare il trombettiere.Motto degli ufficiali e capi fanfara nelle caserme è diventato così:"STONATE ,MA SUONATE !"
Purtroppo, musicalmente, una stecca sarà sempre una piuma mozza. In vero, è difficile non steccare andando di corsa. Anche questa è tradizione va capita nella più ingenua essenza. Chi non ne è convinto non sa niente della fanfara e allora gli gioverebbe molto trascorrere un pò di tempo con i bersaglieri.